ETICHETTA GIAPPONESI

Al Tempio
Prima di entrare in un Tempio si fa un’ablazione per purificarsi. Ci si sciacqua la bocca e le mani tramite un mestolo e una fontanella che si trova proprio all’entrata del Tempio.

FortunaFuori dai templi shintoisti si vedono appese delle tavolette di legno, dove solitamente si scrivono dei messaggi rivolti agli Dei, desideri o ringraziamenti. Così avviene anche con le tanichette di sake.
Inoltre si può lasciare un’offerta nel contenitore e in cambio si prende un foglietto di carta della fortuna con su scritto un messaggio: può essere una frase fortunata o una sfortunata sul proprio futuro (ovviamente a me è capitata la seconda…). Dopodiché si annoda il foglietto come nella foto accanto.

Al ristorante
Al ristoranteI giapponesi tengono molto all’igiene personale e per questo nei ristoranti danno sempre una salviettina (o asciugamanino a seconda del posto) umida e calda per lavarsi le mani.
Il the verde (tiepido) è sempre gratis e viene servito subito, prima di ordinare. In alternativa si può chiedere un bicchiere d’acqua ma… state attenti perché in Giappone il bicchiere d’acqua è sempre pieno di cubetti di ghiaccio! Non importa se è inverno e fuori c’è il gelo… loro abbondano col ghiaccio (anche per le bibite vale lo stesso discorso) ^_^’
Se non capite il giapponese, c’è quasi sempre un menu in inglese o, altrimenti, potete interpretare il menu attraverso le foto dei piatti e fare la vostra scelta indicando la foto.

Raffreddore:
MascherinaE’ un gesto di estrema maleducazione starnutire o soffiarsi il naso in pubblico (se vi capita, cercate di scusarvi più che potete, se non volete offendere chi vi sta attorno). I giapponesi infatti, quando sono raffreddati, nascondono il naso sotto a una mascherina, come quella dei medici. Quindi se in Giappone vedete qualcuno così “mascherato”, sappiate che non lo fa per il troppo inquinamento.

Il Bagno:
I Giapponesi fanno il bagno… dopo essersi lavati! Questa pratica si chiama ofuro: c’è un locale dove ci si lava insaponandosi seduti su di uno sgabellino e ci si risciacqua con l’acqua di un catino. Dopo essersi lavati si entra nella vasca da bagno dove non si usa alcun tipo di sapone; questo “rito” giapponese è d’obbligo nelle case dei giapponesi.

Attenzione: una volta che avete finito di stare in ammollo nell’acqua (solitamente bollente) non dovete svuotare la vasca! La stessa acqua servirà a chi farà il bagno dopo di voi (per questo motivo dovete lavarvi molto accuratamente prima di entrarvi). La vasca viene riempita in serata, in quanto i giapponesi amano fare il bagno prima di cena. Gli ospiti entrano per prima: se siete a casa di amici giapponesi, i primi a fare il bagno sarete voi (in pratica vi viene regalato il momento in cui l’acqua è più calda).

Il Washlet:
E’ un sistema integrato di pulizia personale ad acqua calda con seduta riscaldata ed è stato introdotto in Giappone nel 1980. In un quarto di secolo, Washlet ha dimostrato di essere un’invenzione epocale che ha radicalmente cambiato cosa le persone si aspettano dai loro bagni. Infatti la distribuzione domestica di questi washlet è cresciuta approssimativamente del 60%. Come dovrebbe essere ogni prodotto dal design universale, Washlet è piacevole e facile da usare.

I “buttadentro“:
Un “oshiya”, butta-dentro delle ferrovie, risolve un problema giapponese di etichetta; il passeggero è determinato a entrare per raggiungere in orario il posto di lavoro, ma le porte della vettura non si chiudono finché non è entrato o non è uscito. Gli altri passeggeri sono troppo educati per interferire, così l’addetto, con perfetti guanti bianchi, lo aiuta a decidersi!

Yen? La moneta giapponese, che noi chiamiamo “yen”, in realtà si pronuncia “en”. Soltanto gli abitanti di Tokyo, che si sentono più vicini agli occidentali, dicono “yen”.

Auguri di buon anno:
In Giappone gli auguri di “Buon Anno Nuovo” si fanno solo dal primo giorno dell’anno nuovo. Prima di allora si augura di trascorrere “Buone feste di inizio anno”.

Fiori:
E’ tradizione donare ai defunti un solo fiore, quindi qualora decideste di regalare dei fiori, regalatene sempre più di uno!

Lavorare con calma:
I giapponesi nel loro lavoro sono precisi, meticolosi, non commettono errori ma non sono velocissimi! Si fermano a fare gli straordinari fino a tarda sera non perchè amano il lavoro ma perchè non sono riusciti a svolgere nel normale orario quanto pianificato per la giornata. Provare per credere: ritirate dei contanti a uno sportello bancario e ve ne renderete subito conto.

L’inglese:
Tutti sono convinti che i giapponesi sappiano parlare benissimo l’inglese: niente di più falso. All’infuori di Tokyo e degli uffici turistici sono pochissime le persone che “riescono” a parlare l’inglese, e anche chi lo conosce abbastanza bene ha difficoltà nella pronuncia.

Famiglia:
Se una famiglia ha solo figlie femmine, è usanza “adottare” il genero affinché il nome della famiglia non si estingua. In questo caso, il genero andrà a vivere con la moglie in casa dei suoceri e così sarà un membro della famiglia a tutti gli effetti. In Giappone infatti, i membri della famiglia non sono essenzialmente i parenti, ma sono gli abitanti della stessa casa. Ad esempio, un vicino di casa è più importante di un fratello sposato che abita in un’altra città.

Hotel a tariffa oraria:
Questi tipi di hotel sono spesso frequentati da coppie regolarmente sposate. Gli appartamenti giapponesi sono molto piccoli e con i bambini per casa, mamma e papà non riescono a trovare una certa intimità. Così, per una sera, lasciano i figli a casa con la baby-sitter e si recano in questi fastosi hotel, camere ovattate, letti semovibili, musica in sottofondo, champagne e… finalmente soli!

Capsule hotel:
Questi hotel sono invece frequentati da impiegati che, avendo lavorato fino a tardi (cosa normale in Giappone), preferiscono pernottare in città anziché farsi ore di viaggio in treno per tornare a casa. Per “capsula” s’intende una stanzetta delle dimensioni di un letto e alta circa un metro; vi si entra tramite uno sportello e all’interno si trovano la TV, la radio e l’aria condizionata.

Matrimonio:
I giapponesi credono contemporaneamente in due religioni: lo shintoismo e il buddhismo. Mentre per i funerali ci si rivolge al buddhismo, il matrimonio si svolge con rito shintoista. Alcuni giapponesi però, pur non essendo cristiani, si sposano con rito protestante perché considerano la cerimonia più bella e le spose non sanno resistere al fascino dell’abito bianco con il velo.

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