Storia Proibita di una Geisha

Questo libro rappresenta un viaggio attraverso i quartieri “karyukai” (letteralmente “Mondo del fiore e del salice”) ovvero i quartieri con 300 anni di storia nei quali si possono ammirare i piaceri estetici e la bellezza delle geishe.Ma chi è realmente una geisha? Il loro mondo è quasi sconosciuto ai più, ma attraverso questo libro è possibile penetrare in una prospettiva più intima sulla cultura giapponese, scoprendone il reale significato.Storia proibita di una geisha di Mineko Iwasaki e Rande Brown (Newton Compton, 2012) si tratta di una storia vera, un libro di confessioni di una vera geisha.

Mineko Iwasaki è la prima donna ad essere uscita dall’ombra per raccontare la sua vita e chiarire finalmente i vari fraintendimenti di chi non conosce quest’arte. Il racconto parte da un contesto storico difficile: il Giappone degli anni ’50. Qui Masako (questo è il suo nome prima che venisse cambiato con il nome d’arte Mineko) una bimba di indole silenziosa capisce subito qual è il suo destino, quello di diventare un artista. Grazie a due genitori comprensivi, il suo inserimento all’interno dell’okiya (la casa delle geishe) avviene gradualmente. Madame Oima (detta zietta) la responsabile dell’okiya, la prende subito in simpatia, trovandola una bimba graziosa ed intelligente decide che sarà lei la sua erede legittima (o “atotori”). Mineko inizia così il suo percorso all’interno dell’okiya Iwasaki, ed è all’interno di questo sistema arcaico, fatto di gerarchie e millenarie tradizioni, che comincia il suo apprendistato artistico, concentrandosi con grande dedizione a tutte le attività del suo severissimo programma formativo. Gli sforzi sono moltissimi, e la giovane Mineko si da molto da fare per apprendere le giuste sequenze dei passi di danza e la giusta esecuzione di un pezzo suonato con lo shamisen (uno strumento a corde), appassionandosi sempre di più a queste arti, sognando di diventare una grande danzatrice. A Gion Kobu di Kyoto (il karyukai più famoso in assoluto) le giornate sono frenetiche ed impegnative. Una geisha è sempre di corsa e segue ritmi vorticosi, ma al tempo stesso deve essere sempre efficiente, in quanto in questa professione non sono mai ammessi errori. Anche solo aprire e chiudere una porta deve essere un movimento fluido ed aggraziato. Nulla deve essere lasciato al caso: così come la vestizione della geisha (con i meravigliosi kimono, loro emblema e di valore inestimabile), il trucco, l’acconciatura, la preparazione sull’attualità e le letteratura contemporanea; tutto deve essere armonioso, e creare una sorta di coreografia per allietare i clienti durante banchetti e ricevimenti. Già. Ma chi sono i clienti? Sono uomini d’affari, professionisti benestanti, introdotti nell’okiya attraverso conoscenze. Mineko diventa una fanatica del dettaglio e decide di studiare sempre di più per diventare la migliore, per piacere a tutti, per fare bene il suo lavoro e diventare la numero uno: la più popolare geisha di Kyoto. E ce la farà, anche se con non pochi sacrifici.

Attraverso questa biografia, Mineko cerca di correggere quella superficiale visione occidentale, sbagliata e semplicistica, per la quale le geishe sono paragonate a prostitute d’alto bordo. E’ una visione errata, che non fa altro che gettare fango su una delle più antiche e raffinate arti di questa millenaria cultura. E’ un universo frainteso. La geisha non è altro che un’intrattenitrice, un’artista, una rappresentante della cultura tradizionale giapponese, la quale vende arte, non il corpo. Basti pensare ai guadagni delle geishe, i quali sono altissimi; per tanto non c’è ragione per la quale esse dovrebbero concedersi ai loro clienti. Giunta al culmine del successo, però, Mineko si renderà conto di non avere una vita, dei legami,delle amicizie. Per questo prenderà delle decisioni che le permetteranno di acquistare indipendenza ed iniziare una nuova vita.

Una storia bellissima, fatta di sentimenti e di storie reali, di delicatezza ed eleganza.

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