Le 5 stagioni....

...In Giappone, si sa', ogni cosa e' diversa. Persino le stagioni (kisetsu) non sono 4, ma bensi' 5. Calendario parlando, resta 4 ovviamente, ma nel mondo dell'arte e della contemplazione del paesaggio, sono sempre state considerati i passaggi da una stagione all'altra. I kakejiku, i rotoli dipinti a mano sono la massima espressione delle 5 stagioni giapponesi.
...L'inverno, che ci siamo lasciati alle spalle, chiamato Fuyo, viene raffigurato con abeti, e pini (matsu) e paesaggi con tanta neve. La primavera artistica invece, inizia prima di quella da calendario, e viene rappresentata dall'albero del pruno con i famosi rami di Ume (fiori del pruno). La seconda primavera (haru), invece e' quella piu' conosciuta, anche per il resto del mondo come la "fioritura dei ciliegi" (Hanami).
Man mano che si avvicina l'estate (natsu) l'arte immortala magnolie, iris, e carpe koi, oltre favolosi tramonti e albe. Il sole lascia, poi, il posto alle foglie che si tingono di giallo, prima e poi di rosso, raffigurate dagli aceri (momiji) che spesso si alternano, nei giardini con i sakura, a segnare l'arrivo dell'autunno (Aki).
Ecco che quindi abbiamo le 5 stagioni. D'altra parte il numero 4, che ha la stessa pronuncia del nome "morte" (shin), si dica sia molto disdicevole, e porti poca fortuna. Cosa che non sarebbe del tutta adeguata in un arte come quella Giapponese, dove anche un escamotage come questo, trasforma un anomalia in un espressione artistica estremamente affascinante.

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