金閣寺 KINKAKUJI: IL TEMPIO PIU’ VISITATO DEL GIAPPONE


 

1000 E UNA FOTO 


Quando Kyoto era ancora la capitale, questo luogo era già il fiore all’occhiello della città. Nascosto fra la vegetazione delle colline a nord-ovest di Kyoto e a ridosso delle montagne è rimasto, sin da allora, il monumento che accoglie il più alto numero di visitatori all’anno in tutto il Giappone. Scopriamolo insieme! 



Dopo aver fatto diligentemente la coda all’ingresso ci viene consegnato il biglietto scritto in una bellissima calligrafia shodo e già questo ci immerge da subito nella poesia del luogo. Ormai, dopo tanti anni sono molti i libri a casa che ne contengono uno a modi segnalibro. Un viale alberato ci guida fino allo stagno dove, impossibile non vederla pavoneggia la “Pagoda d’oro”. 

Nonostante la sua piccola taglia, la meastosità di questo edificio rimane incontestata. In cima a questa costruzione di tre piani, una fenice guarda con distacco i visitatori venuti ad ammirare il monumento. Sembra appoggiata li per noi, intenta a controllare che tutto fili liscio. Quasi sembra fissarci e pronta ad intervenire nel caso qualche turista indisciplinato non si comporti bene. 

Un addetto con tanto di divisa blu, cappellino e guanti bianchi sbraita per tutto il tempo invitando i visitatori ad accelerare il passo. Grida imperterrito in modalità automatica: “Shashin o totte kara hanarete kudasai” ovvero, “click, fai la foto e via per favore”, per lasciare spazio a tutti!
Si sa, ogni turista vorrebbe immortalarsi con un selfie tra lui e il padiglione e far sparire tutti gli altri, ma dubito sia possibile farlo, in qualunque stagione, infatti,  questo luogo è sempre super affollato. 

Devo ammetterlo che, avendo girato il Giappone in lungo e in largo, forse questo non è il tempio più bello, (non ce ne vogliate) ma ha sicuramente un fascino tutto suo e nella sua maestosità ci ricorda che fa parte del dna della città di Kyoto.
Il Kinkakuji è ben lontano dall’abituale sobrietà dell’architettura buddista. Ma tutte le volte che ci si ferma ad osservarlo si rimane abbagliati dall’oro che riveste le pareti che si riflette nel lago. Il percorso continua e costeggiando lo specchio d’acqua, la passeggiata conduce ai piedi dell’edificio e ne offre una vista magnifica con una serie di isolotti rocciosi disposti secondo i codici dell’estetica zen. 

Il cammino ci porta fino alle pendici delle prime montagne e rilsalendo la collinetta adiacente è possibile immortalare il padiglione nascosto tra gli alberi con le colline sullo sfondo. Ad ogni angolazione non ci si può esitare dall’effettuare le 100 foto di rito. Quando raggiungete l’effige del Buddha, frugate nelle tasche e lanciate una monetina: vi porterà fortuna. Meglio il go en (5 yen) con il buco, come fanno i giapponesi. 

La visita termina in un bellissimo vialetto ombreggiato dove riposarsi e bere una bibita alle macchinette (anche calda). Qui potete anche fumare nella zona ad hoc sotto un reticolo di glicine sospeso, dove anche le api presenti sembrano assorte senza preoccuparsi dello straniero sottostante. Oppure potete fingere di essere nel periodo Edo ed entrare nella sala da the. La riconoscete dalle panche ricoperte di tessuto e dai grandi ombrelloni bangasa rossi. Con soli 500 yen (3.80 euro) potrete bervi un buon the verde sbattuto accompagnato con un dolcetto wagashi. 

Ogni stagione ci regala scorci fantastici, con la neve, con i petali di sakura che svolazzano nell’aria, con le foglie arancioni dei momiji, alberi d’aceri durante l’autunno, e con i fiori e il verde squillante dell’estate. Non per niente è oggi patrimonio mondiale dell’Unesco e visita obbligata per qualsiasi turista di passaggio in città.


UN PO’ DI STORIA 

Il Kinkaku-ji o Tempio del padiglione d'oro è anche il reliquario di Rokuon-ji (鹿苑寺 Rokuon-ji), che si trova a Kyoto, fu costruito nel 1397 come villa per lo Shōgun Ashikaga Yoshimitsu noto per essere stato l'unificatore del Paese, diviso sin dall'inizio dello shogunato cinquant'anni prima, ponendo fine al periodo delle Corti del Nord e del Sud (Nanboku-chō), nel 1392. 


Con questo gesto riuscì a instaurare una forte autorità dello shogunato di Muromachi su tutto il Paese, soprattutto nei confronti dei vari daimyō regionali. Nel 1394 Yoshimitsu scelse il governo del chiostro e abdicò in favore del figlio Yoshimochi, Dopo che Yoshimitsu morì nel 1408, la sua villa divenne il "Tempio del padiglione dorato" (Kinkaku-ji). Fu suo figlio che convertì l'edificio in un tempio Zen della scuola Rinzai. Il tempio bruciò due volte durante la guerra degli Ōnin. 

Il 2 luglio 1950, alle 2:30 del mattino, il Padiglione d'oro fu incendiato da un monaco, un novizio di 22 anni, Hayashi Yoken, che subito dopo tentò il suicidio. Sopravvissuto, fu condannato a sette anni di prigione, ma ben presto ne uscì grazie a una diagnosi di malattia mentale. Morì di tubercolosi nel 1956. 

L'edificio attuale è datato 1955 e fu ristrutturato nel 1987, il tetto fu ricostruito nel 2003. Vi è uno stupendo parco (kaiyū-shiki(回遊式)) che cinge l'aurea pagoda. La struttura è circondata da uno stagno, chiamato Kyōko-chi(鏡湖池) ("Lago a specchio"), vi sono molte isole e pietre che rappresentano la storia della creazione secondo il Buddismo.




Come raggiungerlo:

Direttamente dalla stazione di Kyoto con il Bus 101 o 205, impiega 40 minuti circa e costa 230 yen (€1.80)

Oppure potete prendere la metro della linea Karasuma dalla stazione Kitaoji (15 minutes, 260 yen) o un taxi (10 minutes, 1000-1200 yen)

Orari: Aperto dalle 9:00 alle 17:00 (ultimo ingresso 16:30)

Giorno di chiusura: nessuno

Ingresso: 400 yen (3 euro)

Info: Sito web

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