NARA: L’INVASIONE DEI BAMBI





L'ANTICA CAPITALE



Di una cosa non puoi dimenticarti quando pensi a Nara: i bambi che invadono la città.

A soli 42 km a sud di Kyoto, un tempo antica capitale del Giappone, la città è ricordata anche come culla dell’arte, della letteratura e della cultura giapponese, avendo, l’industria, preso il volo verso altre zone.

Li per li, appena usciti dalla stazione, Nara sembra una cittadina modesta. Percorri il lungo viale centrale, come indicato in tutte le piantine per turisti e ti ritrovi davanti ad un piccolo laghetto, forse artificiale chiamato lo stagno “Sarusawa-ike”. A quel punto ti domandi, tutto qui?

In realtà, Nara è una città tutta da scoprire e cartina alla mano, basta girare l’angolo che si spalancano mille attrazioni. La prima di tutte è il tempio” Kofukuji”, detto il tempio della famiglia Fushihara, uno dei clan più famosi all’epoca del periodo Heian. Con i suoi 50 metri di altezza e le 5 pagode, non puoi non vederla. 


E’ la seconda più alta del Giappone, (la più alta è il Toji di Kyoto) ed è spesso contornata dai cerbiatti che si riparano all’ombra creata dalla struttura. “Bambi” che ci accompagnano per tutto il percorso fino ad arrivare al tempio Todai-ji, quello del grande Buddha. Qui la miriade di turisti si concentra a scattare foto sia al Buddha che ai bambi, tantissimi e insistenti sempre in cerca di biscottini. 


Ovviamente non potevamo astenerci dal comprare anche noi la razione per il cerbiatto. Ma attenzione a non essere troppo generosi altrimenti ti seguiranno per tutto il parco cercando di arraffare tutto ciò che indossi.
La magnificenza della statua, il “Daibutsu-den”, incute una certa senzazione di onnipresenza e di mistero. Iniziata la costruzione nel 725, fu portata a termine nel 749, ma nell’885 la testa del Buddha crollò a causa di un grande terremoto. 

Dopo svariati incendi e vicissitudini legate alla guerra riacquistò il prestigio grazie ai monaci che ne fecero un luogo di studi. Alta 14,7 metri è un vero e proprio must per i turisti. La sala, tutta in legno, è la più grande del mondo e misura 57 metri di larghezza per 50 di profondità e 49 di altezza. Ciò permette di visitare e ammirare la statua da tutte le angolazioni. Facendo tutto il giro del perimetro, troviamo ad attenderci dei souvenir e un monaco che incide ideogrammi su un libretto portafortuna. Impossibile dire di no! Ma prima di fare tutto ciò devi passare all’interno di un tronco scavato, non abbastanza per farci passare la mia “pancetta”, e spuntare dall’altra parte per ricevere, dicono, la benevolenza del Buddha. Peccato!

Si può intuire dall’architettura, come Nara sia profondamente legata al buddismo e i templi Todai-ji, Horyu-ji, e Yakushi-ji oltre ad essere registrati come Patrimonio Mondiale dell'Umanità, sono famose mete turistiche della città. Detto ciò, si potrebbe considerare che i veri abitanti della zona siano in realtà i 1.500 cervi selvatici. Circolano liberamente nel parco tanto che a volte, un po’ troppo curiosi di spingono nelle zone abitate e la popolazione, si ferma con l’auto per fargli attraversare la strada, in fondo che male fanno.

Quando andiamo a Nara, siamo ormai abituati a pranzare in un piccolo localino a gestione famigliare che ci serve un’okonomiyaki fantastica. Non lontano dallo stagno, sulla via principale troverete una vetrina accattivante con tutti i piatti e le portate in cera presenti nel menù. Io sono affezionato all’okonomiyaki con udon, manzo e verdure, Dade preferisce i gamberetti. Il posto non è chic, puzza anche un tantino e il fumo sprigionato dalle piastre sul tavolo resterà anche sui vostri vestiti per qualche oretta. Il cibo è però molto buono e i prezzi sono contenuti. Ormai non possiamo cambiare meta, mi sentirei di offenderli…..

Se non è troppo caldo ci spingiamo dopo il parco e raggiungiamo il tempio Ryushoin
Si cammina un po’ percorrendo un sentiero con scalinate e sassi. Magari fate come noi una pausa alla macchinetta per dissetarvi prima di raggiungere la vetta. Se invece andate a primavera o in autunno, non c’e’ problema. 

Una volta in cima, è possibile ammirare dalla balconata tutta la città, rinfrescarsi con del tè a disposizione e riposarsi sulle stuoie di tatami sparse all’interno della struttura. Si respira un’area rarefatta e un silenzio immenso rotto solo dai rintocchi delle campane che i visitatori scuotono per esaudire i loro desideri. Suoniamo anche noi, e quei rintocchi nell’aria si distribuiscono per tutta la vallata. Emozionante davvero!
Ormai tardi ci dirigiamo verso la stazione attraversando la parte sinistra della città. Case tipiche e abitazioni private fanno da contorno alle strade spesso non asfaltate. I colori della natura sono ben presenti in tutte le stagioni e si confondono coi cornicioni e le sagomate tegole che catturano la nostra attenzione di fotografi.


Il sole ormai pallido ci regala un tramonto fantastico, che continuiamo a sognare nel sonno che ci colpisce sul treno del ritorno. 

Grazie Nara, non ci deludi mai!








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COME ARRIVARCI

Da Kyoto e Osaka, servono 50 minuti di treno con la Nara line.

Dall'aeroporto internazionale di Kansai o l'aeroporto internazionale di Osaka, un autobus per arrivare collega la città in 1 ~ 1,5 ore.





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