Scopri i segreti delle "Lacche Giapponesi"

高蒔絵 TAKAMAKI-E


Urushi [漆] è la linfa elaborata dalla pianta omonima [Rhus verniciflua] 
da cui si ricava la lacca pregiata universalmente 
conosciuta con lo stesso nome.
Si pensa che la parola giapponese urushi derivi da 'uruwashi' 
che significa: bello, gradevole. Oppure da 'uruosu'; umido e lussuoso.
Dalla linfa ottenuta dall'albero vengono filtrate le impurità, poi lentamente, 
l'acqua contenuta evapora. 

Questo processo serve a produrre la stagionatura che genera la viscosità, 
lucentezza e trasparenza, caratteristiche di un prodotto di qualità.
 Questo lavoro si chiama "nayashi" o "kurome".

L'uso della lacca in Giappone comprendeva 
non solo suppellettili ed arredi domestici (oku-dōgu) 
e di rappresentanza (omote-dōgu), ma anche oggetti religiosi, 
ed attrezzature da guerra. 
Durante il Periodo Edo (1603-1868) quest'arte raggiunse il suo culmine 
con la lavorazione di materiali diversi (metalli nobili in polvere, foglia oro o 
lamina, madreperla bianca e iridescente, avorio, tartaruga, ceramica, 
anche guscio d'uovo e la pelle di alcuni pesci)che 
venivano inglobati, protetti e decorati con l'Urushi.

高蒔絵 Takamakie è una delle tecniche di lavorazione della lacca. 
Il motivo è rialzato ad un'altezza adeguata e decorato con lacca. 
A seconda del materiale utilizzato per l'elevamento del decoro assume 
denominazioni differenti. Si chiama Takatsuki-e quando si utilizza carbone in polvere miscelato alla lacca, 
e Takae-e con l'utilizzo di ossidi di stagno o di ferro tipico dell'era Kamakura.
 E' nell'era Edo jidai che la tecnica è stata perfezionata e spinta ad espressioni artistiche 
elevatissime dove i rilievi e le figure assumono caratteristiche quasi esagerate.

Tutte le decorazioni makie 蒔絵, letteralmente "pittura cosparsa", 
sono le più famose ed apprezzate. Vengono eseguite da un artista specializzato, 
chiamato " Makieshi". 

Quest'arte, iniziata nel IX secolo, è caratterizzata da disegni 
e motivi decorativi molto realistici e preziosi, essi vengono realizzati cospargendo 
polvere d'oro (o d'argento) sulla lacca, con cannucce di bambù schermate da garza. 
Questa tecnica prevede lavorazioni diverse per il fondo e per il disegno. 
Il fondo può essere tenue (usumaki), medio (chūmaki) o completo (ikakeji), 
assumendo l'aspetto di una superficie metallica. 
Alternativamente può creare effetti come il "fondo buccia di pera" (nashiji), 
nel quale il rivestimento di particelle metalliche scabre e irregolari, coperte 
di strati di lacca gialla trasparente, somiglia alla buccia della pera giapponese (nashi).



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